L’ambiente e l’imprenditorialità sostenibile come da ultime modifiche all’art. 41 della Costituzione, che si estendono alla gestione dei rifiuti, costituiscono elementi essenziali dell’agire di impresa. In questo ambito la RETE predispone un ampio spettro di interventi che monitorano e correggono le attività dell’azienda.

Il tema si muove tra il piano degli obblighi (in sintesi, richiamati nel D.lgs. 152/2006) sanzionati penalmente e le scelte di sostenibilità che rispondono a criteri etici ed economici, quali quelli derivanti dai Criteri di Sostenibilità Ambientale richiesti per le gare pubbliche.

Le misure si estendono al ciclo dei rifiuti, alla titolarità di impianti ed attività o di siti rilevanti, con i connessi adempimenti di tracciamento e comunicazione.

Sulla conoscenza delle norme di riferimento, la Rete è in grado di orientare l’impresa verso scelte orientate rispetto all’assunzione i un profilo più o meno intenso nella richiamata disciplina prevenzionistica, potendo adottare diverse soluzioni che consentano di avere un carico di adempimenti ambientali sostenibili.

La ulteriore responsabilità connessa con la natura di produttore legale del rifiuto, peraltro, impone particolari accorgimenti anche in tema di appalti.

La responsabilità dell’impresa ai sensi del D.lgs. 231/2001 si aggiunge a quella tradizionalmente penale sotto il profilo della necessaria attenzione al tema, ma lo strumento offerto dai sistemi di gestione, cioè di un sistema di comando e controllo che traduce, aggiornandolo, in indicazioni chiare gli adempimenti aziendali e la connessa documentazione di adempimento, consente di adempiere le misure prescritte, ma – al contempo – di non subirle, affrontandole in maniera strategico, orientando le scelte contrattuali e le relative clausole.

Avv. Antonio Porpora

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