Si va verso la cancellazione dei vincoli previsti per le assunzioni con contratto a tempo determinato fino a 24 mesi. Sarà poi possibile una ulteriore eventuale estensione di 12 mesi in base ad accordi sindacali a livello territoriale, aziendale, o da inserire nei contratti collettivi.

Il Governo intende modificare le norme del decreto dignità introdotte dal governo Conte I e si avvia alla cancellazione dei vincoli previsti per le assunzioni con contratto a tempo determinato fino a 24 mesi. Inoltre, sarà possibile una ulteriore eventuale estensione di 12 mesi sulla scorta di accordi sindacali, aziendali o da inserire nei contratti collettivi.

Sarebbe così più facile per le aziende assumere lavoratori a tempo determinato con contratti fino a due anni. Come è noto, sotto la spinta del Movimento Cinque Stelle, il “Decreto Dignità” aveva inserito causali molto vincolanti a carico delle imprese per la sottoscrizione di contratti a termine che fossero superiori ai 12 mesi: esigenze temporanee e oggettive estranee all’attività ordinaria; sostituzione di lavoratori; incrementi temporanei e significativi dell’attività.

Il governo, vorrebbe presentare un decreto ad hoc in Consiglio dei Ministri entro la fine di gennaio. In pratica, fino a 24 mesi, i contratti a tempo determinato potranno essere stipulati tra l’azienda e il lavoratore in maniera “acausale”.

Sarà, inoltre, attuabile una eventuale estensione di 12 mesi, a seguito di accordi che saranno inseriti nei contratti collettivi nazionali, territoriali e aziendali. Peraltro, i contratti collettivi potranno stabilire che le causali si applicano prima dei 24 mesi; ciò in deroga alla regola generale che sarà l’assenza di vincoli per i contratti fino a due anni.

Tanto esposto con riguardo alle misure al vaglio dell’Esecutivo, è molto importante evidenziare, in ogni caso, in relazione all’attuale assetto regolatorio dell’istituto in esame, la possibilità, già esistente, di azionare lo strumento degli accordi/contratti di prossimità, introdotto dall’art. 8, co. 1, d. lgs. 138/11, convertito dalla l. n. 148/11.

Tale norma prevede la possibilità di realizzare, nell’ambito di accordi sottoscritti con le organizzazioni sindacali a livello territoriale o aziendale, specifiche intese finalizzate ad una serie di obiettivi, tra cui la regolazione dei contratti a termine, anche in deroga ai limiti imposti (attualmente molto stringenti) della legge o dalla contrattazione collettiva nazionale.

Per ogni esigenza di approfondimento e di eventuale intervento in materia, Rete Professionale è in grado di fornire, in un’ottica di inquadramento complessivo e strategico delle esigenze aziendali, adeguato supporto.

A cura dell’Avv. Tancredi Mungiello

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