La persona coinvolta nelle attività lavorative è destinataria di tutele e, nondimeno, l’imprenditore ha l’interesse alla salvaguardia delle persone che lavorano con l’impresa; apparentemente tutti dovrebbero avere cura delle propria persona e di chi le opera intorno, tuttavia non sempre tale sentire è effettivamente comune.

La centralità della persona che lavora, si definisce su quattro filoni essenziali, rispetto ai quali ciascun imprenditore ha elementi di impegno (in sintesi, richiamati nel D.Lgs. 81/2008); detti elementi prescindono dagli obblighi di legge, i quanto riferibili alle scelte etiche di ciascuno, ma trovano nella legge specifiche disposizioni prevenzionistiche (rispetto ad infortuni sul lavoro e malattie professionali), al rispetto delle quali è di presidio un intenso sistema sanzionatorio, anche sotto il profilo della capacità a contrarre con la Pubblica Amministrazione; le posizioni di garanzia possono essere così sintetizzate:

  • Datore di Lavoro, riferito ai propri Dipendenti o figure assimilate (es. tirocinanti, somministrazione, etc.),
  • Committente, riferito ai propri Fornitori che svolgano attività nell’ambito del ciclo produttivo aziendale (es. cantieri, DUVRI, verifica requisiti) ed all’esecuzione di contratti per conto terzi (es. impresa affidataria),
  • Custodia, riferita alla titolarità di luoghi di lavoro e relativi impianti, attrezzature e sostanze,
  • Fornitura, riferita alle attrezzature di lavoro ed alle sostanze fornite.

La corretta individuazione delle figure essenziali (datore di lavoro, dirigenti, preposti, lavoratori, addetti alle emergenze, manutentori impianti antincendio, lavoratori esposti al rischio elettrico, etc.) e l’attribuzione di specifici compiti e responsabilità coerenti con l’organizzazione aziendale sono elementi essenziali per un efficace azione di protezione; gli stessi adempimenti, se strategicamente orientati e conosciuti, possono essere strumenti di tutela e sviluppo dell’azione d’impresa e non mera attuazione di compiti, subiti all’esito delle scelte. La responsabilità dell’impresa ai sensi del D.Lgs. 231/2001 si aggiunge a quella tradizionalmente penale sotto il profilo della necessaria attenzione al tema, ma lo strumento offerto dai sistemi di gestione, cioè di un sistema di comando e controllo che traduce, aggiornandolo, in indicazioni chiare gli adempimenti aziendali e la connessa documentazione di adempimento, consente di adempiere le misure prescritte, ma – al contempo – di non subirle, affrontandole in maniera strategico, orientando le scelte contrattuali e le relative clausole.

Avv. Antonio Porpora

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