a cura dell’Avv. Antonio Porpora

Le attività sanitarie e socio-sanitarie vengono svolte in diversi ambiti, con diversi assetti (gestione diretta, appalto, concessione di servizi, enti del Terzo Settore, partenariato pubblico-privato, imprese tradizionali e cooperative) ma con il comune denominatore di assetti regolatori inderogabili e complementi contrattuali fondamentali.

Le attività sanitarie e socio sanitarie sono fortemente sviluppate ed in crescita nel nostro Paese; le stesse presentano la massima espressione di trasversalità delle competenze necessarie poiché si muovono tra regimi autorizzatori e/o di convenzionamento tipicamente amministrativi, organizzazione e gestione delle attività nell’equilibrio tra requisiti normativi (soprattutto di rango regionale), requisiti contrattuali e carte dei servizi proposte dai soggetti gestori, gestione (dal titolo di disponibilità alle manutenzioni, passando dalle conformità urbanistiche e tecnico sanitarie) degli immobili, gestione delle risorse umane e materiali strumentali, accorgimenti contrattuali per la tutela del credito e per il governo delle responsabilità.

I modelli organizzativi di base – usualmente i sistemi di qualità e gli elementi basilari dei Modelli di Organizzazione e Gestione ai sensi del D.lgs. 231/2001 – costituiscono oggi requisiti diffusi per i relativi accreditamenti; talvolta, tuttavia, tali modelli non riescono a costituire un’effettiva guida dei processi aziendali, dovendosi confrontare con prassi. Soprattutto nell’esercizio di attività che pongono la persona umana al centro dell’agire di impresa, nel peculiare regime di responsabilità, pubblicità e trasparenza introdotto dalla Legge 124/2007 (Legge Gelli Bianco) è fondamentale contare su di un modello organizzativo solido ed efficiente.

Avv. Antonio Porpora

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